L’interfaccia della propaganda

Da entità collettiva in cui riconoscersi a profili individuali in cui specchiarsi: come le interfacce e le piattaforme digitali stanno cambiando la propaganda e le forme politiche di partecipazione
LeggiDa entità collettiva in cui riconoscersi a profili individuali in cui specchiarsi: come le interfacce e le piattaforme digitali stanno cambiando la propaganda e le forme politiche di partecipazione
LeggiDove finisce il controllo dell’utente e dove inizia la spinta persuasiva dell’interfaccia grafica delle social app nel generare reazioni? Un’analisi dell’interfaccia grafica di Facebook ci permette di comprendere meglio il meccanismo della credibilità che tiene agganciate agli smartphone due miliardi di persone nel mondo
LeggiChi ha un blog e in questi anni lo ha negletto, torni a scriverci sopra e a promuoverlo, lo rivitalizzi e ne faccia l’epicentro della sua comunicazione quando ha qualcosa da dire. I social, soltanto come rimbalzo. Per le situazioni militanti, come scritto nella prima puntata, questa è una necessità vitale, ma in fondo lo […]
LeggiCon l’utilizzo prevalente di Facebook da parte di realtà di movimento si è prodotta una grave discontinuità. In nome del “facile”, non solo si è rinunciato a “scartare” e innovare rispetto al mainstream, ma ci si è messi in balia di diktat politici, capricci algoritmici e «termini di servizio» della piattaforma. Una situazione precaria e […]
LeggiContent moderators do a vital job—often for a pittance Fonte: The unacknowledged legislators of the online world – The Economist
LeggiFacebook come motore di una retorica armata per la persuasione. Un brano tratto da: Paolo Sordi, La macchina dello storytelling. Facebook e il potere di narrazione nell’era dei social media, Bordeaux Edizioni, Roma 2018
LeggiIn un saggio che ho scritto sul numero 17 di «Enthymema» sostengo che Facebook è come un’opera letteraria. Mark Zuckerberg ne è l’autore che con la sua dittatura narrativa cancella la promessa del Web come spazio di narrazioni aperto, collaborativo e partecipato dal basso. Ciò che resta dell’ipertesto oggi è una “rete televisiva”
LeggiLa ricostruzione della storia della ricerca sui libri di famiglia ci aiuta a capire l’evoluzione del potere di scrittura: dalla famiglia allo stato a Facebook.
LeggiLe parole scritte non sono un’interfaccia monetizzabile sulla rete: entro quattro anni, Facebook sarà un’esperienza solo video e la scrittura una tecnologia di backend.
LeggiInternet all’assalto del sonno: perché il tempo digitale è un tempo immobile dominato dal principio di operatività incessante degli algoritmi.
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