Se avessi cercato di organizzarlo probabilmente non ci sarei mai riuscito. Anzi, diciamo pure che varie volte avevo (avevamo) fallito. Invece giovedì scorso, nell’aula 2 del Dipartimento di Italianistica, c’eravamo (quasi) tutti. Daniele Silvi, Lorenzo Geri e Paolo Sordi al tavolo insieme a me, Paolo Rembadi, Tito Orlandi e – udite udite – Fabio Ciotti nel pubblico. Oltre ai dottorandi, qualche studente e una inattesa Guest star, Franco Moretti, professore di Letteratura inglese e comparata a Stanford. Moretti da qualche tempo si è avvicinato alle Digital Humanities e dopo gli interventi ci ha esposto brevemente il progetto che sta sviluppando a Stanford. Il seminario di dottorato è stato aperto dal coordinatore, Claudio Giovanardi, che nella sua introduzione ha giustamente ricordato il maestro di tutti noi: Giuseppe Gigliozzi. Grazie Claudio. Per il resto, sono disponibili alcune presentazioni: Silvi e Sordi.
Sempre per le solite combinazioni astrali (quando li supplichi non vengono mai), erano presenti anche due giornalisti, Saverio Simonelli e Agnese Ananasso, la quale ha scritto anche una graditissima cronaca dell’incontro.