La memoria lunga della Rete

Quando la moglie di Greg Knauss ritrovò in un cassetto a lungo ignorato il biglietto da visita di Art Braaten, a riemergere non fu soltanto un nome, ma una serie di ricordi riaccesi dalla riscoperta. Il 1997. Il viaggio in Canada, giusto dopo il primo anniversario della loro unione. E in quel viaggio: la multa per eccesso di velocità, il freddo gelido e la delusione per non essere riusciti ad avvistare neanche una balena. Ma più di ogni altra cosa, la memoria di quella vacanza tornava a illuminarsi in una passeggiata tra parchi e panchine di Victoria, e in una visione, e il conseguente acquisto, di una deliziosa gabbia per uccelli, scelta tra una buona dozzina in esposizione sulla staccionata di una piccola casa. Dodici anni dopo, la gabbia non esisteva più, scalfita senza rimedio dal clima della California del Sud, e il nome dell’uomo che l’aveva costruita e venduta ai coniugi Knauss riaffiorava dal passato in un bigliettino che aveva viaggiato con la scatola della gabbia.
Ora, Greg Knauss è un professionista del Web, è uno sviluppatore di siti e applicazioni, è anche uno scrittore, ma per fare quello che ha fatto lui, dopo che la moglie aveva riaperto quel cassetto dimenticato, non c’è bisogno di essere un web designer, né di saper scrivere un libro. Greg Knauss ha fatto quello che molti di noi avrebbero fatto, nell’anno 2009, spinti dall’emotività di un ricordo felice: è andato al computer e ha digitato su Google ‘Art Braaten’, per scoprire che l’uomo con cui lui e sua moglie avevano non semplicemente concluso un affare ma trascorso un tempo amabile di una vacanza memorabile era morto due anni dopo il loro incontro. Art Braaten gli aveva parlato del cancro al colon e dei quaranta anni insieme a sua moglie, ma Greg, una volta tornato nella sua casa in California, a una vita e duemila chilometri di distanza da Victoria, Canada, non avrebbe mai saputo niente di più.
Una pagina web di un avviso funebre, invece, riemersa come il bigliettino da visita da un archivio in attesa continua di essere rovistato, gli raccontava adesso la vita e la morte di quell’uomo, il suo amore per la moglie Grace e i due figli, la passione per la pesca, i viaggi a Las Vegas, la pensione e le gabbie per gli uccelli, la malattia, la terapia e gli ultimi giorni insieme ai suoi cari, sempre da “uomo gentile e con un buon sense of humour”.
Parafrasando Chris Anderson, si potrebbe parlare di una ‘Coda Lunga della memoria’: Amazon e in genere tutti gli altri modelli digitali di mercato di successo, da iTunes a Netflix, passando per Rhapsody, generano una parte rilevante di profitto dai titoli di secondo piano, libri, canzoni, film trascurati e/o dimenticati che nessun negozio fisico potrebbe permettersi il lusso di conservare negli scaffali, in quanto sottrarrebbero letteralmente il posto ai titoli di successo che garantiscono la grande percentuale degli introiti. Nel momento in cui il negozio di atomi interrompe bruscamente la sua curva di vendita in coincidenza dell’ultimo greatest hit, il negozio di bit la prosegue, con numeri assoluti ovviamente inferiori ma costanti nel tempo, tanto che per fare un esempio più della metà delle vendite dei libri di Amazon avviene al di fuori dei grandi successi, che in una libreria fisica come Barnes&Noble significano un mercato composto da un numero di centotrentamila titoli.

You can find everything out there on the Long Tail. There’s the back catalog, older albums still fondly remembered by longtime fans or rediscovered by new ones. There are live tracks, B-sides, remixes, even (gasp) covers. There are niches by the thousands, genre within genre within genre: Imagine an entire Tower Records devoted to ’80s hair bands or ambient dub. There are foreign bands, once priced out of reach in the Import aisle, and obscure bands on even more obscure labels, many of which don’t have the distribution clout to get into Tower at all.

Nella stessa identica maniera, da diciassette anni, la Rete si accresce di siti, blog, pagine, note, documenti e articoli che generano un traffico di pochi e ininfluenti (da un punto di vista commerciale) navigatori, ma tutti insieme vanno a depositarsi in un fondo della memoria che resta in stand-by, dormiente, fino a quando una ricerca serendipitica che parte da un rettangolino di carta impolverato non la attiva assegnandogli un senso nella ricomposizione di un ricordo e nella ricostruzione di una storia personale che si intreccia con altre storie personali.

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