Nessuno credo, in questi ultimi venti anni, ha innovato il linguaggio della comunicazione visuale più di lui. Fra i primi a usare il computer per comporre, scomporre e soprattutto decomporre immagini, fotografie, testi. Artista “multimediale” per eccellenza, molto prima che la convergenza digitale ne dispiegasse tutta la potenza espressiva. Sto parlando di Massimo Bucchi, disegnatore e giornalista di Repubblica dalla sua fondazione, ovvero dal 1976. Odiato da D’Alema, denunciato dal Vaticano, incensato da Umberto Eco, amato tanto dal popolo che dagli intellettuali. Ha accettato di tornare a fare una lezione a Roma Tre.
Bucchi verrà a parlarci di satira, ma soprattutto di giornalismo. Della storia di Repubblica, di come è oggi e di com’era ieri, e delle sfide del giornale online, di cui ha disegnato le prime pagine negli anni Novanta. Da qualche tempo è presente su Repubblica.it con un travolgente blog.
E dunque…
“LECTIO MAXISTRALIS”
Gli strali di Massimo Bucchi. L’innovazione del linguaggio della satira fra vecchi e nuovi media.
Lunedì 14 dicembre 2009 – Ore 13.30-16.
Università Roma Tre, Facoltà di Lettere e Filosofia, Aula informatica edificio B.
Organizza: Domenico Fiormonte (fiormont[chiocciola]uniroma3.it). Corso di Laurea magistrale in Informazione, editoria e giornalismo.