“Trame Festival” ha raggiunto quest’anno la sua terza edizione. Svoltosi a Lamezia Terme Nicastro, è un festival che si è preso l’onere di parlare delle mafie. O meglio, contro le mafie. Ma oltre a presentare una giornata piena di iniziative e di dibattiti ha fornito percorsi di approfondimento aggiuntivi e alternativi. Si sono svolti workshop sul cinema, sul giornalismo d’inchiesta, sulla fotografia e sull’editoria digitale. “Trame di carta” è, appunto, un workshop sull’editoria ai tempi del web 2.0 che prende in considerazione tutti i vantaggi dei social media (soprattutto Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest) per l’editoria digitale.
Il workshop ha dedicato una mattinata di dibattito sull’utilizzo di questi social e un pomeriggio dedicato a esercitazioni pratiche che riguardavano l’utilizzo di Twitter. Ed è stato proprio quel flusso di opinioni brevi e pungenti che è Twitter, il più democratico e capillare dei social, a costituire uno dei punti forti del workshop. Se si applica l’uso di Twitter alla promozione di libri e autori, l’effetto è immediato e consistente: ogni profilo, a meno che l’utente non lo specifichi, è aperto a tutti e chiunque può condividere i tweet di altri con i propri followers, rendendoli esponenzialmente più visibili. Attraverso un velocissimo sistema di condivisione, poche parole possono diventare evento in tempi brevi. Twitter è anche la piattaforma del dibattito per eccellenza, al quale partecipano (avendo pari “autorità”) persone comuni e personalità conosciute: insomma, una grande opportunità di discussione sull’editoria. Per questi motivi è fondamentale curare l’aspetto social di una casa editrice o di un singolo testo e per farlo c’è bisogno di nuove figure professionali che abbiano competenze specifiche e che sappiano muoversi in un ambiente nuovo ma che non si può più trascurare.
Un nome diverso non sarebbe stato così indicato per descrivere un così fitto intreccio di esperienze e di idee: “Trame Festival”. Il workshop “Trame di Carta” in particolare, creato a scopo didattico e di apprendimento, aveva anzitutto l’intenzione di far riflettere su un eterno dualismo: quello del progresso e del regresso. L’evento ha dimostrato come quanto veloce il campo dell’editoria digitale stia correndo in avanti; un campo in grande sviluppo, dove il “vecchio” non è sostituito dal “nuovo”, ma si rinnova. Questa grande corsa verso il cambiamento viene paradossalmente inserita in un contesto statico e immobile come quello della criminalità organizzata, in cui si sottolinea come vi siano ancora oggi folli dinamiche che rallentano il progresso, che ne depotenziano la sua forza naturale. L’evento calabrese è riuscito a saldare temi ed esperienze completamente diverse tra loro; per quattro giorni, a Lamezia Terme Nicastro, diversi fili sono andati tramandosi così strettamente da andare a formare una mano: una mano che vive, la mano simbolo di “Trame Festival”.