Wordle è un’applicazione che genera nuvole di parole e lascia poi al’autore scegliere disposizione, colori e caratteri con cui presentare la propria nuvolosa immagine. Questa è quella generata da un articolo che ho scritto qualche tempo fa per Testo e Senso.
Bello! Ovviamente riprenda il noto http://www.tagcrowd.com/. Mi ricorda poi altre due applicazioni: l’onirico AmazType (http://amaztype.tha.jp/) e un po’ più da lontano il decostruzionista TextArc (http://www.textarc.org/).
Tutti questi strumenti comunque “mettono in scena” la parola, la vaporizzano, la frantumano come una stella arrivata al collasso… Guardate che cosa combinava già nel 2005 Wardrip-Fruin:
http://www.hyperfiction.org/screen/
Siamo al Big Bang della scrittura digitale?