Autore: Paolo Sordi

A proposito di Paolo Sordi

Paolo Sordi lavora dal 1998 presso l’Università Luiss Guido Carli, per la quale è il responsabile della comunicazione digitale e dei nuovi media. Insegna Progettazione e realizzazione di siti web nel corso di Laurea magistrale di Scienze dell’Informazione, della Comunicazione e dell’Editoria del Dipartimento di Studi letterari, Filosofici e Storia dell’arte dell’Università di Roma Tor Vergata. Per Bordeaux Edizioni ha pubblicato La macchina dello storytelling. Facebook e il potere di narrazione nell’era dei social media (2018). È autore di I Am: Remix Your Web Identity per Cambridge Scholars Publishing (edizione italiana: Bloggo con WordPress dunque sono per Dario Flaccovio Editore); Progettare per il Web per Carocci editore. Cura BILF, la biblioteca informatica dei libri di famiglia, frutto di una ricerca decennale condotta negli anni Ottanta, Novanta e Duemila da Angelo Cicchetti e Raul Mordenti. Fa parte della redazione di Testo&Senso, rivista di cultura letteraria e multimediale.

Per il vecchio scriba

Non è un caso se il programma di scrittura più utilizzato al mondo fa parte di una suite che si chiama Office. La concezione burocratica di Word ha dominato tutti i software della scrittura, che con quel modello in mente si sono confrontati, magari migliorandolo, ma sempre restando nella cornice delineata dall’applicazione di riferimento. Un […]

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Schemi nuovi

Una storia che si ripete: a dettare le regole per il futuro della marcatura del Web sono i padroni della Rete, certo non un’istituzione come il World Wide Web Consortium. Google, Microsoft e Yahoo! hanno appena annunciato il supporto comune ai microdata, una metasintassi di HTML5 introdotta per aggiungere semantica al linguaggio degli ipertesti. Già […]

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Un giorno da umanista digitale

Come tradizione dal 2009, anche quest’anno si è svolto il Day in the Life of the Digital Humanities, un progetto curato dagli altri da Geoffrey Rockwell e ospitato dal TAPoR (Text Analysis Portal for Research) dell’Università di Alberta. Il Day of DH è un esperimento di blog collettivo che riunisce gli umanisti digitali (qualunque cosa […]

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Dietro la quinta

All’inizio del 2009 il Web ha pronunciato le prime parole della sua quinta lingua. Nonostante HTML5 sia ancora lontano dal diventare una raccomandazione del W3C, l’applicabilità immediata sui browser di ultima generazione e il fascino esercitato sui web designer grazie a nuovi tag strutturali come header, article, nav, footer ne stanno diffondendo un’adozione crescente. Se si […]

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Tra le nuvole del Web

Cosa succede se anche il sistema operativo si smaterializza? Google prepara il platform switch: [youtube width=”560″ height=”340″]http://www.youtube.com/watch?v=0QRO3gKj3qw[/youtube]

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Il testo digitale è diverso

Oramai è un classico, e con pieno merito. [youtube width=”420″ height=”340″]http://www.youtube.com/watch?v=NLlGopyXT_g[/youtube] In quattro minuti e trentatré secondi, Michael Wesch non spiega soltanto le potenzialità sociali di quello che la moda chiama “web 2.0”, ma soprattutto dimostra che la macchina è fatta di testo: è scritta. A partire dalla superficie blu e sottolineata che attiva il […]

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Buon vecchio semantico HTML

Tra gli informatici umanistici, l’HTML non gode di buonissima considerazione. Accomunato non a caso al Macintosh, il linguaggio inventato da Tim Berners Lee rappresenterebbe l’inizio della fine dell’informatica, il simbolo a tre doppie W del trionfo della forma sulla sostanza, la corruzione della grafica contro la purezza del Codice. A ripassare la sua storia, invece […]

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Cos’è l’architettura dell’informazione

Via Peter Morville, una presentazione di Gail Leija che risponde impeccabile alla domanda: cosa diavolo fanno gli architetti dell’informazione? Will the Real Information Architect Please Stand Up? View more OpenOffice presentations from Gail Leija.

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Parole e nuvole

Wordle è un’applicazione che genera nuvole di parole e lascia poi al’autore scegliere disposizione, colori e caratteri con cui presentare la propria nuvolosa immagine. Questa è quella generata da un articolo che ho scritto qualche tempo fa per Testo e Senso.

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CSS trascendenti

Chi codifica male, pensa male, vive male e progetta male. A dimostrare che markup semantico e fogli di stile non fossero un freno alla creatività dei web designer, venne css Zen Garden: una galleria di (bellissimi) esercizi di stile che nel 2003 consegnò la prova definitiva della pretestuosità delle critiche all’XHTML e ai Cascading Style […]

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