La macchina nel tempo
Studi di informatica umanistica
in onore di Tito Orlandi.
A cura di Lorenzo Perilli e Domenico Fiormonte
Firenze, Le Lettere, 2011.
pp. XIII+336
Tito Orlandi è stato uno dei pionieri dell’informatica umanistica in Italia e in Europa. Per celebrare la sua figura e il suo fondamentale contributo scientifico, un gruppo di studiosi di varie discipline umanistiche si sono riuniti in un volume che non è solo un omaggio alla storia di questa disciplina, ma ne fotografa lo stato dell’arte.
I contributi raccolti si devono a specialisti per i quali si pretende però comunque omogeneità, anzitutto metodologica: nel tentativo di dare conto dello stato attuale degli studi, che vanno dalla filologia classica e moderna all’archeologia, dalla linguistica alla logica formale, dalla musicologia alla storia, dall’analisi del testo all’archivistica, fornendo però anche riflessioni che vanno oltre la singola disciplina e affrontano nodi decisivi e tuttora irrisolti, come quello della storia del rapporto tra informatica e scienze umanistiche, o della codifica dei materiali, testuali e non – del passaggio, insomma, dal mondo analogico a quello che si dice digitale.
Oggi le principali vittorie dell’informatica coincidono con le principali preoccupazioni dall’informatica umanistica: la superficialità delle realizzazioni applicative, la scarsa trasparenza dei processi di digitalizzazione, il dominio linguistico e geopolitico di una parte della comunità scientifica, il rischio di perdita o di manipolazione delle memorie culturali. Ma l’attualità di questa preoccupazioni dimostra, come i contributi raccolti in questo volume, che l’informatica umanistica è oggi più che mai viva e che è forse matura per raccogliere alcuni dei suoi frutti più importanti. Resta ancora aperta invece la sfida più affascinante e ambiziosa lanciata da Orlandi negli anni Ottanta, ovvero quella della ricerca di una convergenza fra scienze della natura e scienze della cultura che vada oltre l’orizzonte applicativo.
Autori e contributi
Edoardo Ballo e Massimo Parodi, Strumento e teoria.
Domenico Fiormonte e Teresa Numerico, Le radici interdisciplinari dell’informatica: logica, linguistica e gestione della conoscenza.
Dino Buzzetti, Oltre il rappresentare. Le potenzialità del markup.
Fabio Ciotti, La rappresentazione digitale del testo: il paradigma del markup e i suoi sviluppi.
Gino Roncaglia, Alcune note su modelli diversi di organizzazione ipertestuale.
Claude Cazalé Bérard, Ritratto dell’Ipercritico da giovane.
Maria Guercio, Gli archivi digitali.
Lorenzo Perilli, Filologia ieri, oggi … e domani.
Alberto Cadioli, Dall’ipersaggio all’archivio.
Nicola Tangari, Informatica, musica, musicologia.
Serge Noiret, Storia Digitale: sulle risorse di rete per gli storici.
Paola Moscati, Venti anni di «Archeologia e Calcolatori». Aspetti e momenti.
Maurizio Lana, Un database testuale per il latino tardo.
Ilaria Bonincontro, Edizioni critiche in formato elettronico.
Francesca Tomasi, Informatica Umanistica: iniziative, progetti e proposte.
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